Musica senza barriere
“La musica non è solo un atto estetico, ma anche etico”: Riccardo Muti aveva risposto così a chi lo interrogava sui motivi di un concerto nel carcere di Ravenna, nell’agosto del 2018. Una lezione che i giovani della sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini hanno fatto propria a partire dall’anno seguente, raccogliendo il testimone con La musica senza barriere, l’iniziativa che vede le formazioni da camera impegnate in concerti in luoghi della città e della provincia destinati al volontariato, alla cura e al recupero delle persone…perché la musica sia un diritto inalienabile e un conforto offerto a tutti e perché nessuno rimanga prigioniero della più insormontabile delle barriere – il silenzio. A portare la musica a chi non può varcare la soglia di un teatro o di un auditorium sono quartetti d’archi e quartetti d’ottoni, ensemble di viole o contrabbassi, duo di fiati, solisti, quintetti, terzetti; le pagine musicali offerte in dono spaziano da Bach, Haydn e Mozart a Beethoven, Wagner, Rossini, Verdi, Gershwin ma anche Morricone, Rota, Modugno e classici del rock e del jazz. In tre anni, con La musica senza barriere sono stati realizzati oltre 50 concerti in trenta luoghi della città e della provincia di Ravenna (la Casa Circondariale, l’Ospedale S. Maria delle Croci, le RSA, le cooperative sociali, i conventi…), in un programma estivo parallelo a quello di Ravenna Festival, di cui la Cherubini è orchestra residente.
Barriere: mai come in questi anni sono state tanto reali per tutti noi; stabilite per proteggerci ma inevitabilmente destinate anche a isolarci – dagli altri, dalle esperienze, anche dalla musica. Ma se il grande pubblico può sempre contare sul ritorno all’emozione della musica dal vivo, per molti il confine è invalicabile anche in un contesto ordinario. “La cultura, la musica sono cibo spirituale,” continua a ricordare il Maestro Muti per metterci in guardia dal pericolo di considerarle, al contrario, un aspetto secondario e dispensabile del vivere. Così i giovani della Cherubini hanno deciso di stringere una città e il suo territorio in un abbraccio musicale che non dimentica i luoghi dove più si soffre, dove più si rischia di essere sopraffatti dal silenzio e dove ci si adopera per aiutare i più deboli; quegli angoli di società, insomma, che rischiano di essere esclusi dall’esperienza della cultura e della bellezza.
Fondata nel 2004, la Cherubini si compone di musicisti sotto i 30 anni che provengono da ogni regione d’Italia. Nel corso del triennio in orchestra, superate le rigorose selezioni, hanno l’opportunità di lavorare con direttori e solisti di calibro mondiale all’interno di prestigiose rassegne e nuove produzioni. La nascita di gruppi di camera, per volontà degli stessi musicisti e su invito del loro mentore, mira a sviluppare e perfezionare l’affiatamento dei singoli grazie all’attività cameristica, che consente di approfondire ulteriormente il rapporto dialettico fra gli elementi dell’orchestra. Che fare musica insieme possa rappresentare uno dei più alti esempi di convivenza civile è una delle convinzioni su cui si fonda il lavoro di Muti in orchestra; ed è proprio questo lo spirito che si è fatto forza motrice de La musica senza barriere.