Omaggio all’Umbria 2016: Krzystof Penderecki dirige la Cherubini nel Duomo di Orvieto
Dopo essersi esibita nella Basilica di San Francesco ad Assisi, l’Orchestra Cherubini torna nel cuore della penisola, in Umbria, con il concerto che, il 5 marzo, terrà in un altro dei luoghi simboli di quella terra, tra le austere e mirabolanti mura di quel capolavoro di architettura gotica che è il Duomo di Orvieto.
E questa volta sul podio, al cospetto degli affreschi del Beato Angelico, ci sarà Krzystof Penderecki. Il compositore polacco (che già l’ha diretta nel 2007, in un memorabile concerto per Ravenna Festival) è certamente uno dei più importanti maestri del Novecento (conosciuto dal grande pubblico anche grazie al suo De Natura Sonoris, scelto da Kubrick per la colonna sonora di Shining), che ha saputo attraversare raccogliendo l’eredità delle più ardite correnti sperimentali superandole nel recupero di un’identità “classica” e di un “piacere” del comporre nutrito di un’energia profondamente visionaria. Come quella che attraversa l’Adagio della sua Terza Sinfonia (eseguita per la prima volta nel 1995 per il centenario della fondazione dell’Orchestra Filarmonica di Monaco), animato dal lirismo di emersioni solistiche sostenute dal “tutti” degli archi, con un’enfasi e una tensione cromatica che riallacciano il filo della contemporaneità alle ultime inflessioni romantiche.
All’intensità della sua pagina, Penderecki affianca poi l’ultima e più famosa sinfonia di Antonín Dvořák, quella n. 9 in mi minore op. 95, intitolata “Dal nuovo mondo”, perché scritta proprio oltreoceano, tra il 1892 e il 1893, nel periodo in cui il compositore boemo ricopriva l’incarico di direttore del National Conservatory di New York. Un affresco in cui egli trasfigura “impressioni” e melodie legate al composito universo folklorico americano, declinandole secondo i tratti stilistici che gli sono propri: melodie pentatoniche, armonia modale, instancabile vitalità ritmica. Così che motivi di ascendenza popolare americana sono filtrati dalla sensibilità europea e si intrecciano a inequivocabili riferimenti alla “lingua madre” boema: un incontro tra due civiltà da cui scaturisce una delle opere più sorprendenti di tutta la letteratura sinfonica.
Il concerto sarà il primo appuntamento della rassegna Omaggio all’Umbria 2016.
Il concerto in programma sabato 5 marzo sarà ripreso da RAI 1 che lo trasmetterà in Eurovisione il 25 marzo, Venerdì Santo, al termine della Via crucis.