Rigoletto, Trovatore e Traviata: una trilogia d’autunno aspettando Verdi
venerdì 9 ore 20.30 | Rigoletto
sabato 10 ore 20.30 | Il Trovatore
domenica 11 ore 15.30 | La Traviata
martedì 13 ore 20.30 | Rigoletto
mercoledì 14 ore 20.30 | Il Trovatore
giovedì 15 ore 20.30 | La Traviata
venerdì 16 ore 20.30 | Rigoletto
sabato 17 ore 20.30 | Il Trovatore
domenica 18 ore 15.30 | La Traviata
Ravenna Festival 2012 si concluderà con ‘Trilogia d’autunno – Aspettando Verdi’ l’ambizioso progetto operistico che porterà alla messa in scena, sul palcoscenico del Teatro Alighieri, dal 9 al 18 novembre, della cosiddetta “trilogia popolare” verdiana. Rigoletto, Trovatore e Traviata saranno allestiti l’uno dopo l’altro, in tre serate consecutive, realizzando una sorta di imperdibile “maratona” lirica che celebra così, con qualche mese di anticipo, il bicentenario verdiano del 2013. Una ‘trilogia’, quella firmata da Cristina Muti per Ravenna Festival, che viene a segnare l’approdo di molti anni di sperimentazioni e di produzioni realizzate secondo dinamiche laboratoriali e affidate alla più innovativa e vitale delle risorse: i giovani. Giovani i cantanti, alcuni al debutto nel ruolo, insieme agli altrettanto giovani musicisti dell’Orchestra “Luigi Cherubini” diretti da Nicola Paszkowski.
Al nuovo allestimento di Rigoletto saranno affiancate le riprese delle produzioni di Trovatore (Ravenna Festival 2003) e Traviata (Ravenna Festival 2008) accomunate da una visione che esalta l’inconfondibile unicità di ogni singola opera giocando sul filo dell’invenzione e della creatività: la luce che, scaturendo dal buio, farà risplendere il disegno à la Vermeer dei costumi pensati per Rigoletto (9, 13 e 16 novembre); la trasfigurazione visionaria per il Trovatore (10, 14 e 17 novembre), i riflessi di specchi per Traviata (11,15 e 18 novembre). L’approccio registico alle tre opere – il cui avvicendarsi sul palcoscenico dell’Alighieri segue l’ordine cronologico di composizione – prosegue quella linea di ricerca che vede come inscindibile l’utilizzo strutturale (e non come meri ‘effetti’) delle nuove tecnologie applicate alla visione e all’ascolto, volte a creare, volta per volta, nuovi spazi disegnati e rimodulati dalla luce (che comprende in sé anche l’immagine digitale) e dal suono, modellato spazialmente. Questa sperimentazione, approfondita e collaudata nel corso degli anni, ha portato alla costituzione di un vero e proprio team estremamente affiatato, e che attorno alla figura di Cristina Muti, vede un vero poeta dell’illuminotecnica come Vincent Longuemare, un mago e pioniere in Italia della computer music come Alvise Vidolin, un esperto scenografo come Italo Grassi e un abilissimo creatore di costumi come Alessandro Lai. Una Trilogia d’Autunno che diventa così un grande laboratorio per giovani cantanti, musicisti e creatori-elaboratori di immagini e suoni.
Una ‘trilogia’ che nasce a Ravenna ma che ha nel suo dna il viaggio. E’ infatti coprodotta con la Fondazione Teatri di Piacenza che ne ospiterà in aprile 6 recite al Teatro Municipale. Per Traviata poi la coproduzione è anche con il Teatro Comunale di Ferrara, che già aveva ospitato la produzione di Trovatore nel 2011, e dove l’opera andrà in scena in marzo.