Sharon Isbin, “star” mondiale della chitarra classica
Sharon Isbin, “star” mondiale della chitarra classica, per il concerto della Cherubini e della Giovanile Italiana dirette da Nicola Paszkowski
Riviste specializzate e rotocalchi di tutto il mondo le hanno dedicato più copertine che a molte celebrate top model, per l’eleganza e il fascino di una figura che più che alle austere sale da concerto lascia pensare alle atmosfere di Beverly Hills: è l’americana Sharon Isbin, uno dei maggiori talenti mondiali di chitarra classica che martedì 14 luglio, insieme ai musicisti dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” e a quelli dell’Orchestra GiovaRiviste specializzate e rotocalchi di tutto il mondo le hanno dedicato più copertine che a molte celebrate top model, per l’eleganza e il fascino di una figura che più che alle austere sale da concerto lascia pensare alle atmosfere di Beverly Hills: è l’americana Sharon Isbin, uno dei maggiori talenti mondiali di chitarra classica che martedì 14 luglio, insieme ai musicisti dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”…nile italiana – riuniti per l’occasione sotto la direzione di Nicola Paszkowski che, dal 2000, è maestro della compagine nata in seno alla Scuola di Musica di Fiesole -, si esibirà per Ravenna Festival sul palcoscenico del Pala de André (ore 21).
Il curriculum di Sharon Isbin è di quelli da mozzare il fiato: da allieva di André Segovia e di Oscar Ghiglia all’Accademia Chigiana di Siena a docente unica del dipartimento di chitarra, da lei stessa fondato nel 1989, presso la prestigiosa Juilliard School of Music di New York, dalle esibizioni nei più celebri teatri del mondo ai numerosissimi premi tributatele dalla critica discografica internazionale (Grammy Award come miglior solista). Anche l’aneddotica fiorita attorno al personaggio è degna di un’autentica rockstar: del resto chi altri può vantare un disco (il suo American Landscape) portato nello spazio dagli astronauti dello shuttle Atlantis e da essi donato ai colleghi russi della Mir nello storico appuntamento spaziale del 1995?
Il talento e la tenacia che la contraddistinguono l’hanno portata a suonare con oltre 160 orchestre (è lei l’unica chitarrista con cui la New York Philharmonic ha inciso un cd) e a collaborare con figure irripetibili come Joan Baez, e leggende del jazz quali Stanley Jordan e Herb Ellis o rock star come Steve Vai e Steve Luckather, senza rinunciare alla tradizione colta e muovendosi in essa dal barocco fino ai tanti autori che per lei hanno composto, da Leo Brouwer a John Corigliano, dal cinese Tan Dun a John Duarte. E proprio di Duarte, il raffinato compositore e chitarrista inglese scomparso nel 2004, è la “Joan Baez Suite” op. 144, scelta dalla Isbin per il concerto al Ravenna Festival, un’opera nata dalla volontà della chitarrista di omaggiare la grande folk singer, attraverso la rielaborazione delle straordinarie canzoni che hanno costellato la sua carriera: sia quelle tratte dal repertorio popolare otto-novecentesco che quelle di protesta condivise con Bob Dylan negli anni Sessanta. Ma il programma della Isbin comprende anche “Billy’s Theme” di Howard Shore, tratto dalla colonna sonora del film di Scorsese “The Departed” che proprio lei ha inciso; per completarsi con due classici della chitarra: lo Studio n. 8 (dai Dodici Studi) di Heitor Villa-Lobos e, infine, il famoso “Concierto de Aranjuez” per chitarra e orchestra di Joaquin Rodrigo.
La seconda parte del concerto è tutta riservata a Felix Mendelssohn Bartholdy – di cui ricorre il bicentenario della nascita – e alle due orchestre riunite e prevede prima l’esecuzione della Trompetenouverture op. 101, composta nel 1829 e caratterizzata, come si evince dal titolo, per il particolare utilizzo delle trombe; poi la Quinta Sinfonia in re op. 107 detta “La Riforma”, in realtà la seconda sinfonia di Mendelssohn, concepita per celebrare, e di nuovo il titolo tradisce l’intento, i trecento anni della Confessio augustana di Martin Lutero nel 1830, ma poi completata solo due anni più tardi.
Le due orchestre giovanili, accomunate entrambe dal prestigioso premio Abbiati e dall’essere state tenute a battesimo da Riccardo Muti, si ritrovano ancora una volta, rinnovando un sodalizio avviato già nelle precedenti edizioni di Ravenna Festival e che proseguirà anche per il concerto di chiusura dell’edizione del ventennale (sabato 18 luglio) quando, dirette John Axelrod, accompagneranno l’incontro sul palcoscenico di due star del pianoforte come Herbie Hancock e Lang Lang.